Cinque progetti realizzati in Italia grazie alle Politiche di coesione

Le iniziative virtuose che trattano temi come innovazione, energia, ambiente e sostenibilità pubblicate sul portale di Opencoesione e selezionate dalla redazione di Withub

Le classi delle scuole italiane che hanno aderito all’iniziativa educativa GEA EDU Idee per il futuro – MEET EUROPE possono partecipare al contest “Idee per il futuro”, che premia i migliori elaborati realizzati dai ragazzi sui temi proposti durante il corso.

Su cosa devono lavorare gli studenti? Ogni mese le classi potranno produrre un “observer”, ossia un elaborato che racconti i progetti realizzati in Italia e in Europa grazie ai fondi stanziati dalle Politiche di coesione, prendendo spunto dai contenuti raccontati nei 20 video didattici: per farlo, saranno aiutati da due videotutorial su tecniche del giornalismo e data journalism che spiegano come elaborare articoli, reportage, fotogallery, infografiche, videoclip, podcast.

Come scoprire i progetti di coesione realizzati in Italia? Si può partire dagli spunti dati dai nostri storyteller scientifici all’interno dei 20 video didattici, ma non è l’unico modo. Si può anche partire dal proprio territorio oppure dal portale di monitoraggio civico Opencoesione (Vi abbiamo raccontato qui come orientarvi).

Di seguito una selezione a cura della redazione WITHUB di cinque progetti, una rubrica settimanale che durerà fino a fine aprile, per consigliare le classi nel loro lavoro preliminare di ricerca e di studio dei progetti realizzati grazie al contributo delle Politiche di coesione europee.

PLASTICA ZERO

Chi: Cescot Veneto

Dove: Padova, Veneto

Il progetto si propone l’obiettivo di contenere la produzione della plastica e di supportare gli acquisti consapevoli. A questo fine è stata creata una rete di imprese private e negozi locali che adottano e aderiscono alle iniziative volte alla completa eliminazione della plastica dagli uffici (tutte le stoviglie in plastica monouso, compresi i bicchieri) e un miglioramento del packaging in plastica per arrivare ad eliminare dagli scaffali tutte le stoviglie di plastica.

I “consumAttori” dall’altro canto vengono facilitati nelle pratiche virtuose, come ad esempio nel rendere in questi supermercati le bottiglie in PET con la certezza che verranno riciclate. La raccolta avviene mediante macchine che, a ogni inserimento, rilasciano un centesimo di euro. Anche i prodotti a marca privata (private label) sono oggetto di continua rivalutazione all’insegna della sostenibilità: l’eliminazione dell’imballaggio in plastica che avvolge i gruppi di bottiglie di acqua minerale, implementazione di una linea di detergenti per la casa a basso impatto ambientale, con formule basate su sostanze naturali biodegradabili e ridotto impiego di plastica nei contenitori.

Per approfondire:

Il progetto monitorato su Opencoesione

Il racconto nella sezione Data card di Opencoesione

Il sito di CescotVeneto

L’ARBORETUM DIFFUSO AL CONFINE TRA ITALIA E SVIZZERA

Chi: Lanzo d’intelvi, Ente Villa Carlotta, Consorzio forestale Lario Intelvese

Dove: Argegno, Claino con Osteno, Laino, Lecco, Milano, Schignano, Sondrio, Tremezzina, Lombardia

Gli studenti e le studentesse del Liceo Gallio di Como, che hanno partecipato ad ASOC come Team ROAD, hanno scelto di diventare cassa di risonanza di un progetto che prevede la realizzazione di due arboreti e un museo al confine tra Italia e Svizzera, con l’idea di creare un vero e proprio polo culturale transfrontaliero.

Lo hanno fatto attraverso il percorso didattico e soprattutto con i canali di comunicazione (si apre in una nuova finestra) che hanno attivato per l’edizione 2021-2022 di A Scuola di OpenCoesione. Raccontare un progetto che si estende tra due Paesi, l’Italia e la Svizzera, di così grandi dimensioni e che coinvolge diversi partner, non è stato semplice, ma la classe, nel percorso di monitoraggio civico realizzato, ha approfondito e descritto tutte le caratteristiche dell’intervento, valorizzandone le diverse componenti, i Comuni coinvolti e i 9 beneficiari del finanziamento.

Per approfondire:

Il progetto monitorato su Opencoesione

Il racconto su Opencoesione

RECUPERO DELLE EX SALINE DI STATO

Chi: Ente Parco Molentargius-Saline

Dove: Cagliari, Sardegna

L’intervento prevede il recupero conservativo dell’edificio “Sali potassici” appartenuto all’ex Saline di Stato attualmente in concessione all’Ente Parco Molentargius-Saline dalla Regione Sardegna. La costruzione, dismessa negli anni 60 quando è cessata l’attività produttiva dei sali potassici, si trova in pessimo stato di conservazione dovuto alla presenza di amianto nelle coperture. Obiettivo del progetto è riconvertire la struttura a fini produttivi didattici, turistici e museali compatibili con lo sviluppo produttivo nel rispetto del delicato ecosistema. La riconversione prevede l’utilizzo di questo edificio come centro nevralgico di formazione didattico-sportiva, in una prospettiva di integrazione dell’area nel nuovo modello di sviluppo fondato sulla valorizzazione delle zone umide e dei salinieri.

Per approfondire:

Il progetto monitorato su Opencoesione

Il racconto nella sezione data card di Opencoesione

GA-VINO

Chi: Università di Sassari

Dove: Sardegna

Il progetto GA-VINO, che ha visto la supervisione scientifica dell’Università di Sassari, attuatore del progetto, è stato realizzato per quantificare le esigenze idriche colturali nel settore del vino, con l’obiettivo di ridurre la quantità di acqua somministrata alle viti e gli input energeticinecessari per il raggiungimento degli obiettivi quanti-qualitativi aziendali e di migliorare le performance aziendali. Nel progetto sono stati coinvolti anche ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari, dell’Istituto di Biometeorologia del CNR (Sassari) e di AGRIS Sardegna. GA-VINO è uno dei 35 progetti collaborativi promossi da Sardegna Ricerche (beneficiario) attraverso il Programma “Azioni cluster top-down” ed è finanziato grazie al POR FESR Sardegna 2014-2020. I progetti cluster sono attività di trasferimento tecnologico condotte da organismi di ricerca pubblici con l’attiva collaborazione di gruppi di piccole e medie imprese del settore o di settori affini, per risolvere problemi condivisi e portare sul mercato le innovazioni sviluppate nei laboratori. Sono 10 le aziendelocaliche hanno collaborato con gli istituti di ricerca nel definire metodi e tecnologie per una gestione innovativa e sostenibile della risorsa idrica nel vigneto, temi fondamentali per gestire gli effetti dei cambiamenti climatici su un settore trainante per l’economia agricola italiana.

Per approfondire:

Il progetto monitorato su Opencoesione

Il racconto nella sezione data card di Opencoesione

Il racconto sul sito dell’Università di Sassari

Il racconto su Repubblica

EMBRC – EUROPEAN MARINE BIOLOGICAL RESOURCE CENTRE

Chi: Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli

Dove: Amendolare – Fano – Ischia – Milazzo – Napoli – Portici – Sgonico-Zgonik

La “European Marine Biological Resource Centre” (EMBRC) è una infrastruttura di ricerca distribuita, composta da stazioni di biologia marina e istituti di ricerca diffusi in tutta la “European Research Area” (ERA). I ricercatori coinvolti in EMBRC sviluppano e applicano approcci interdisciplinari e di sviluppo tecnologico alla biologia ed ecologia marina. L’infrastruttura di ricerca è dotata di piattaforme di ricerca e strumentazioni avanzate e si organizza in servizi scientifici. Gli utenti, anche non afferenti al mondo accademico o alle imprese possono accedere a questo stimolante ecosistema scientifico per sviluppare progetti, di ricerca applicata e di base, sulle risorse biologiche marine.

La natura distribuita di EMBRC consente di accedere all’intera biodiversità marina presente sulle coste europee, allargando le possibilità di ogni singola stazione. Inoltre nel suo complesso è in grado di offrire accesso a una grandissima varietà di modelli per applicazioni scientifiche e tecnologiche innovative. EMBRC offre agli utenti accesso alla sua complessa rete di ricerca e ad un ricco patrimonio di conoscenza e expertises, facilitando enormemente la ricerca anche per gli utenti esterni. L’ufficio centrale di EMBRC è in Francia, mentre la Stazione Zoologica coordina il nodo italiano, denominato EMBRC-IT, la cui capacità di ricerca è potenziata appunto con questo progetto.

Per approfondire:

Il progetto monitorato su Opencoesione

Il sito dedicato al progetto

Il portale di EMBRC