“Tutela delle sponde”: un progetto innovativo riduce il rischio di esondazione

Gli studenti della 1K Gara dell’Iss di Fano presentano al contest “Meet Europe – Idee per il futuro” la loro idea di riqualificazione: un sistema di monitoraggio e assorbimento dell’acqua in eccesso alimentato con le rinnovabili

Può l’acqua continuare a essere una risorsa, anche in caso di rischio idrogeologico? Se lo sono domandato gli studenti della 1K Gara (Gestione delle acque e risanamento ambientale), l’indirizzo tecnico professionale dell’Iss Polo 3 di Fano, nelle Marche, cercando di rispondere con il progetto “La tutela delle sponde”, con cui hanno partecipato contest “Idee per il futuro” del progetto educativo “GEA EDU – Idee per il futuro | MEET Europe“ (il progetto di Withub e GEA – Green Economy Agency e co-finanziato dall’Unione europea).

L’iniziativa di Withub, in collaborazione con Gea – Green Economy Agency e co-finanziata dall’Unione europea, è indirizzata al triennio delle scuole secondarie di secondo grado e racconta ciò che viene realizzato in Italia grazie alle Politiche di coesione, con un focus su innovazione, green job e transizione digitale.

Nell’autunno, la località ha ricevuto il via libera per l’utilizzo di 8 milioni di fondi per interventi contro il dissesto idrogeologico, a fronte degli eventi alluvionali che hanno colpito la regione negli ultimi tempi.

Ricordando in particolare la piena del Misa avvenuta due anni fa a Senigallia, i ragazzi hanno elaborato il loro piano d’intervento: ridurre l’eventualità delle esondazioni tramite l’installazione di sensori intelligenti di controllo degli argini e pompe idroelettriche per l’assorbimento dell’acqua in eccesso, entrambi alimentati con sistemi a energia rinnovabile.

La tutela delle sponde

“La tutela delle sponde” è un’idea che va beneficio di occupazione, riqualificazione, digitalizzazione e competitività delle imprese, rispondendo, così, ai principali obiettivi individuati dalle Politiche di coesione.

Ma da dove si comincia? Il progetto prevede il monitoraggio delle zone a rischio di dissesto idrogeologico nei mesi più piovosi dell’anno. Una volta elaborati i dati raccolti, si passa all’installazione di sonde alimentate a pannelli solari. Queste vengono posizionate a livello degli argini, in modo da segnalare medio e alto rischio di esondazione. In caso di attivazione dell’alert, l’avvio del sistema di pompe a energia idroelettrica permette di aspirare l’acqua in eccesso.

Un rischio che in qualche modo diventa risorsa, insomma: l’acqua produce l’energia necessaria che le serve per autoregolarsi e tornare a livelli normali. Pensata dagli studenti di una regione attualmente in transizione dal punto di vista dello sviluppo, l’applicazione si preannuncia innovativa, senza contare che dietro le quinte opererebbero tutti quei “cantieri” individuati dalle politiche di coesione: i green jobs, dall’ingegnere ambientale al progettista di edifici a zero emissioni, alla digitalizzazione, nello specifico software per l’elaborazione dei dati e la progettazione.

Progetto: Tutela delle sponde

Scuola: 1K Gara – Iss Polo 3