Da Roma a Bolzano, passando per Trieste: atenei italiani virtuosi nello sviluppo di programmi a sostegno delle persone con autismo

Investire in modo continuativo su progetti per il miglioramento della qualità di vita di chi convive con lo spettro autistico: è l’appello dell’elaborato “Progetti di vita” presentato da Alessandro Balba, Marco Berruti, Mattia Castiglia e Chiara Manera all’interno del contest “Idee per il futuro” proposto dall’iniziativa educativa GEA EDU – Idee per il futuro | MEET Europe e portato nelle scuole da Withub e GEA – Green economy agency. Studenti di quarta superiore dell’istituto Federico Patetta di Cairo Montenotte, i ragazzi hanno dato voce al programma “Agricoltura sociale alla tenuta di Castel di Guido”, volto a favorire l’inclusione socio-lavorativa, ma anche a “La casa sensibile: Senshome”, per la creazione di spazi abitativi su misura grazie alle nuove tecnologie, entrambi finanziati dall’Unione europea.
Il 2 aprile è la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, serve ad affermare e promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali per le persone autistiche.
Alcuni progetti per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone autistiche hanno ricevuto il supporto dei fondi stanziati dalle Politiche di Coesione dell’UE.
Agricoltura sociale alla tenuta di Castel di Guido
Tra i progetti realizzati con questi fondi citiamo “Agricoltura sociale alla tenuta di Castel di Guido” proposto dall’Università di Roma “Tor Vergata” ed altri soggetti, finanziato con circa 400.000 euro. Mediante l’agricoltura sociale è stato creato un percorso di inserimento socio-lavorativo attraverso la realizzazione di azioni volte allo sviluppo di abilità e di capacità, di inclusione e di servizi utili per la vita quotidiana. Il percorso prevede la lavorazione e coltivazione del terreno e la vendita dei prodotti agricoli presso il punto vendita diretta dell’azienda agricola di Castel di Guido.
La casa sensibile: Senshome
Un altro progetto molto interessante è stato “La casa sensibile: Senshome”, proposto dalle Università di Trieste e Bolzano, finanziato con circa 880.000 euro. Utilizzando domotica e sensori intelligenti è stato possibile realizzare spazi abitativi che garantissero benessere, comfort e sicurezza alle persone con disturbi dello spettro autistico.
A tu per tu con le realtà impegnate in questo mondo
Guardando al futuro abbiamo intervistato persone qualificate alle quali abbiamo chiesto: “Se aveste a disposizione un milione di euro derivanti dai fondi delle Politiche di Coesione, in che modo li utilizzereste per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone autistiche?”.
Il dottor Roberto Keller, psichiatra, responsabile di un Centro Pilota della Regione Piemonte per i Disturbi dello Spettro Autistico, ci ha fatto presente che “un milione di euro non basta, è necessario attribuire ai fondi un carattere continuativo perché possa esserci un’attenzione e una risposta costante al bisogno di una vita di qualità”.
La dottoressa Ilaria Parrella e Federica Mongiardini dell’associazione di genitori “Guardami negli occhi” di Savona, ci hanno raccontato dei loro progetti in corso di realizzazione quali l’orto sociale “Tutti giù per terra” e l’esperienza di coabitazione supportata “La Casa delle AUTonoMIE”, entrambi finalizzati a realizzare spazi e attività terapeutici, educativi ed inclusivi. Federica ed Ilaria ci hanno detto “Con un milione di euro potremmo trasformare un lavoro ancora frammentario e sostenuto da fondi a breve termine, in una vera infrastruttura sociale in co-progettazione con il servizio pubblico, le aziende del territorio ed il coinvolgimento attivo delle famiglie”.
Il messaggio che abbiamo colto nelle loro parole è chiaro: per le persone autistiche sono necessari progetti continuativi, “progetti di vita” che coinvolgano tutte le sfere dell’esistenza: personale (dall’affettività alla sessualità), sociale, lavorativa, abitativa e ricreativa. Come afferma il dottor Keller “non esistono deficit da risolvere ma esistenze da riconoscere e valorizzare sempre”.