Le Politiche di coesione: un’opportunità per le nuove generazioni

All’interno dell’evento Connact Finance&Insurance organizzato a Roma da Fondazione Articolo 49, Giuliano Zulin ha raccontato come i fondi europei possano essere uno strumento con cui invertire il trend della fuga dei cervelli

Quali sono gli strumenti nelle mani dell’Italia per contrastare il trend dell’emorragia che dal 2011 affligge il nostro Paese, ovvero la fuga dei cervelli? E perché le Politiche di coesione possono trattenere le giovani generazioni dall’emigrare in altri Stati?

Se ne è parlato giovedì 29 maggio con Giuliano Zulin, giornalista di GEA – Green Economy Agency e autore Rai, all’interno dell’evento CONNACT – FINANCE&INSURANCE organizzato da Fondazione Articolo 49 allo Spazio Europa a Roma. 

Ai ragazzi delle classi iscritte al progetto educativo “GEA EDU – Idee per il futuro | MEET EUROPE”, il giornalista ha parlato delle Politiche di coesione e di come possano essere sfruttate per idee imprenditoriali che possano avere un impatto positivo sul territorio italiano. 

I Fondi europei, se ben spesi dall’Italia, potrebbero rivelarsi uno strumento efficace per invertire il trend della fuga dei cervelli, un fenomeno che, solo tra il 2022 e il 2023, complice la pandemia da Coronavirus, ha interessato 100mila ragazzi che hanno lasciato la penisola per l’estero.

L’Italia e la fuga dei cervelli

Secondo i più recenti studi elaborati da Fondazione Nord Est, tra il 2011 e il 2023 550mila ragazzi nella fascia d’età 18-34 anni hanno lasciato l’Italia. Di questi il 30% non ha il diploma di scuola superiore, la stessa percentuale riguarda chi ha raggiunto questo traguardo; infine, il 40% di questi expat non ha conseguito la laurea.

Si tratta di un saldo negativo per l’Italia, dal momento che le nuove generazioni lasciano il proprio Paese – per lo più senza poi ritornare – per trovare migliori opportunità di lavoro o di studio, stipendi più alti e una qualità di vita decisamente più accettabile.

I Fondi europei, se ben spesi dall’Italia, potrebbero rivelarsi uno strumento efficace per invertire la tendenza della fuga dei cervelli, un fenomeno che, solo tra 
il 2022 e il 2023, complice la pandemia da Coronavirus, ha interessato 100mila ragazzi che hanno lasciato la penisola per l’estero. I giovani che abbandonano l’Italia raggiungono Paesi come il Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia, Spagna, Brasile, Stati Uniti, Paesi Bassi, Belgio e Australia. 

Come è possibile invertire un trend che sembra sempre più difficile da interrompere?

Fondi di coesione: l’esempio positivo della Polonia

Nel breve talk condotto insieme a Virginia Pancaldi, Project Manager di Withub, Giuliano Zulin suggerisce di considerare i Fondi di coesione un vero e proprio strumento di rivalsa per l’Italia: un buon utilizzo dei finanziamenti del Parlamento europeo potrebbe interrompere il fenomeno della fuga dei cervelli che caratterizza sempre di più i giovani italiani.

In questo senso la Polonia fa scuola: da quando, nel 2004, è entrata a far parte dell’Unione europea, dal 2007 beneficia dei Fondi di coesione. Tra gli Stati membri che beneficiano dei finanziamenti comunitari, la Polonia è quello che ha a disposizione un budget maggiore. Tra il 2014 e il 2020, su un budget totale di 111,43 miliardi di Euro, 91,27 miliardi sono stanziamenti diretti dell’Ue, mentre 20,16 miliardi sono nazionali.

Simile la situazione della programmazione attuale (2021-2017): su un budget totale di 92,02 miliardi di Euro, 97,54 miliardi arrivano direttamente dall’Ue, mentre 16,56 miliardi sono nazionali. Se si guarda, invece, alla programmazione dell’utilizzo dei fondi tra il 2021 e il 2027, si nota un costante avanzamento a partire da dicembre 2023, quando il budget speso si aggirava intorno al 9,6%, mentre quello pianificato sul totale era allo 0,2%. A giugno 2024 questi numeri hanno raggiunto il 21,4% (budget speso) e lo 0,7% (budget pianificato), mentre a fine 2024 si aggiravano intorno al 36,2% e al 3,9%. Stando agli ultimi aggiornamenti di marzo il budget speso aveva raggiunto il 41,1%, mentre la pianificazione il 5,1%.

Un buon utilizzo di questi fondi – nati per favorire la coesione sociale sul territorio comunitario e per diminuire la distanza tra gli Stati membri dell’Unione – ha sicuramente contribuito alla crescita economia della Polonia, il cui Pil cresce con costanza dal 1992. Basta guardare agli ultimi anni, i cui tassi di crescita percentuali sull’anno precedente hanno totalizzato:

  • 2021: +6,9% su 2020
  • 2022: +5,3% sul 2021
  • 2023: +0,1% sul 2022
  • 2024: +3% sul 2023
  • 2025: +3,6% sul 2024

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L’iniziativa educativa “GEA EDU – Idee per il futuro | MEET EUROPE”

L’iniziativa educativa “GEA EDU – Idee per il futuro | MEET EUROPE”, promossa da Withub GEA–Green Economy Agency e co-finanziata dall’Unione europea, è pensata per diffondere tra i giovani la cultura della sostenibilità sociale, ambientale ed economica e per avvicinarli alle Politiche di coesione dell’Ue. 

Giunto nell’a.s. 2024/2025 alla sua terza edizione, il progetto si basa sull’Agenda Onu 2030. Quest’anno sono state approfondite tematiche relative alla transizione ecologica, le professioni green del futuro e le Politiche di coesione. In particolare, l’iniziativa si è concentrata sul racconto delle professioni del futuro e su come questi programmi europei possano rivelarsi uno strumento strategico per i territori più in difficoltà a trattenere i talenti e far nascere startup e progetti innovativi.