La politica di coesione è uno strumento economico messo in campo dall’Unione Europea con l’obiettivo di ridurre le disparità di sviluppo fra le regioni degli Stati membri e rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale. In Italia interessa tutto il territorio nazionale, ma il suo peso finanziario è più rilevante nel Mezzogiorno, dove si concentrano le assegnazioni di risorse sia dei Fondi strutturali comunitari, sia dei Fondi nazionali per la coesione.

Il progetto educativo “Gea Edu – Idee per il futuro | Meet Europe”, all’interno del ciclo di iniziative educative organizzate nelle scuole per l’a.s. 2024/25 di Fondazione Articolo 49 e promosso da Withub e Gea – Green Economy Agency, verrà presentato il 16 ottobre presso la Biblioteca del Senato a Roma alla presenza delle istituzioni.
La politica di coesione è uno strumento economico messo in campo dall’Unione Europea con l’obiettivo di ridurre le disparità di sviluppo fra le regioni degli Stati membri e rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale. In Italia interessa tutto il territorio nazionale, ma il suo peso finanziario è più rilevante nel Mezzogiorno, dove si concentrano le assegnazioni di risorse sia dei Fondi strutturali comunitari, sia dei Fondi nazionali per la coesione.
Secondo un’indagine sul grado di conoscenza e percezione delle politiche di coesione in Italia condotta dall’Agenzia per la Coesione Territoriale, le difficoltà cominciano già nella terminologia: la definizione «Politiche di coesione», come molti altri termini del linguaggio “burocratichese”, sembra infatti erigere una barriera ed un senso di diffidenza e lontananza. In generale poi, la comunicazione attorno all’argomento non sembra essere coordinata in maniera chiara e strutturata, ma risulta invece frammentata in una moltitudine di piattaforme pubbliche e private che offrono servizi per districarsi nel labirinto dei finanziamenti europei.
Se le istituzioni nazionali sono percepite come distanti, ancor più lontane sembrano quelle europee, e non solo per motivi geografici. A confermalo è l’indagine Eurobarometro, che si è chiesta quanto ne sanno i cittadini europei della politica di coesione. Rispetto al 2017 si è notato un leggero miglioramento: il 40% circa degli intervistati (+5 %) dice di sapere cosa sia la politica di coesione e l’81% la considera utile. Tuttavia, tra i 9 Paesi europei che spiccano per conoscenza di tali finanziamenti, l’Italia si attesta solo all’11° posto, con il 50%. Il Bel Paese è invece ultimo in classifica per quanto riguarda la percezione dell’utilità di questi fondi al territorio (51% delle risposte positive) e, con un minimo 7%, la Penisola chiude la classifica anche rispetto alla percentuale di intervistati che hanno beneficiato dei fondi UE. Eppure l’Italia è il secondo Paese europeo per la ricezione di questi fondi: su un budget complessivo di 643 miliardi di politica regionale, all’Italia ne sono stati assegnati 75. Si direbbe un divario quasi più marcato di quello tra Nord e Sud del Paese.
Il progetto educativo e l’evento a Roma
Di politiche di coesione e, più in generale, di Unione Europea si discuterà durante l’evento “Radici per il futuro – Nuove idee per la scuola del 2026”, promosso da Fondazione Articolo 49 e in programma il 16 ottobre 2025 nella Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, in Piazza della Minerva 38 a Roma.
L’appuntamento del 16 ottobre è l’occasione per presentare quanto fatto nel corso dell’anno all’interno dell’iniziativa educativa “Gea Edu – Idee per il futuro | Meet Europe” promosse da Withub e Gea – Green Economy Agency, che si svolgeranno nell’a.s. 2025/26. Autorevoli esponenti delle istituzioni che supportano i progetti, e delle organizzazioni e aziende che li sostengono, contribuiranno a illustrare la proposta dei percorsi educativi che verranno offerti gratuitamente alle scuole del territorio nazionale e, in collaborazione con la Farnesina, agli istituti della rete del Sistema della Formazione Italiana nel Mondo.